La pandemia non ha fermato la ricerca: secondo gli analisti della McKinsey, società internazionale di consulenza manageriale, entro il 2030 questo prodotto avrà lo stesso prezzo della carne animale.
Ammontano a circa 350 milioni di dollari gli investimenti che, nel 2020, hanno caratterizzato questo settore, e dall'inizio di quest'anno ne sono già arrivati altri 250. Sono diverse le tecniche utilizzate per produrre carni che abbiano caratteristiche di gusto e consistenza equivalenti a quelle dei loro omologhi naturali: stampa 3D, utilizzo di proteine vegetali, coltivazione in laboratorio di cellule animali.
Secondo McKinsey, il grande scoglio da superare per convincere i consumatori a scegliere la carne sintetica è rappresentato dal prezzo, aspetto sul quale però l'industria sta facendo enormi progressi: nel 2013, il primo hamburger creato con carne coltivata in laboratorio è costato 300mila dollari. Ad inizio 2021, solamente otto anni dopo, Future Meat Technologies ha annunciato di aver realizzato un petto di pollo da 160 grammi a soli 4 dollari. Questi progressi portano quindi gli analisti a prevedere che, entro il 2030, i costi di carne sintetica e animale si equivarranno.
Una volta raggiunto tale obiettivo, spetterà a consumatori e politica definire il futuro della carne di laboratorio. Va anche considerato che se i governi dovessero decidere di andare in questa direzione non subirebbero una perdita di posti di lavoro: sempre secondo McKinsey, per la produzione di carne sintetica occorre circa lo stesso numero di lavoratori attualmente impiegati nella filiera della carne convenzionale.
Fonte: Sole24Ore