Un traguardo speciale per l’UCIMA, l’Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio, che ha celebrato i suoi 40 anni con un evento di gala intitolato "L'Anima del Packaging", che si è tenuto a Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia Militare.

L’Associazione ha voluto rendere omaggio all’eccellenza italiana nel settore del packaging, un pilastro dell’economia nazionale che ha conquistato una posizione di leadership globale grazie alla sua capacità di innovare e affrontare le sfide del mercato, con un forte impegno verso la sostenibilità. L’obiettivo de "L'Anima del Packaging" è quello di raccontare cosa significhi packaging oggi: identità, tecnologia, innovazione, comunicazione. Di fronte ad una sostanza sfusa, solo l’imballaggio svela la sua vera natura. Le tecnologie Made in Italy trasformano un involucro in protezione e funzionalità e racconto. Questo messaggio è descritto anche attraverso una mostra immersiva, che ha voluto far vivere a chi l’attraversava i passaggi di una materia prima all’interno di una linea di confezionamento. Iniziando sfusa e arrivando imballata.

Una celebrazione del passato e dei successi raggiunti, ma anche un'occasione per guardare al futuro: Ucima ha presentato in anteprima il nuovo logo, che rappresenta visivamente l’evoluzione e la modernità del settore del packaging. Il restyling del logo simbolizza non solo il progresso tecnologico e la costante innovazione che caratterizzano il settore, ma anche il forte legame con i valori di sostenibilità, creatività e apertura al futuro che Ucima continua a promuovere.

“Questo evento ha rappresentato per noi un nuovo inizio. – racconta Riccardo Cavanna, Presidente di Ucima - Non ci interessa volgere lo sguardo indietro e cullarci negli allori del passato, perché il nostro istinto, la nostra missione, la nostra indole è un’altra. Noi abbiamo sempre preferito il futuro, nella volontà costante di crescere e sviluppare le nostre aziende e di conquistare nuovi mercati in tutto il mondo. E allora questo evento non rappresenta la conclusione di un percorso, ma un trampolino verso il domani del nostro settore e della nostra community industriale. Per scoprire come cambieremo noi e come cambieranno le nostre aziende, i nostri mercati. Questo, quindi, non è l’ultimo giorno dei nostri primi quarant’anni, ma il primo dei prossimi quaranta. Il nostro glorioso passato ci serva per prendere la rincorsa per correre ancora più velocemente verso il futuro”.

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