In Italia si producono circa 250mila tonnellate di olio extravergine, mentre i consumi interni ammontano a 600mila. La banca dati del ministero stima una domanda estera di ulteriori 400mila tonnellate.
Sugli scaffali, le bottiglie dei brand italiani contengono quasi solamente olio estero. Questo perchè, come riporta il Sole24ore, la produzione di extravergine non è assolutamente in grado di soddisfare nemmeno i fabbisogni interni.
La mancanza di questo prodotto non è da imputare alla trasformazione e al commercio, come in molti credono, bensì alla produzione. "Le rilevazioni, provenienti da fonti ufficiali, dimostrano come il deficit produttivo sia un dato di fatto" - spiega Anna Cane, presidente del Gruppo Oliva di Assitol - "di olio extravergine italiano ce n'è veramente per pochi". Il Piano olivicolo impostato negli ultimi anni proprio per recuperare il buco produttivo, con la pandemia sembra infatti naufragato .
La qualità dell'olio proposto non è comunque in discussione, grazie al controllo sui prodotti alimentari effettuato da otto organismi pubblici. Quello che è necessario fare, continua Anna Cane, è lavorare per contenere i costi e aumentare la competitività sul mercato, oltre che offrire ai produttori una remunerazione maggiore.