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L’Italia detiene un primato europeo nel mercato degli integratori alimentari, con una dimensione pari a circa 3,8 miliardi di euro nel 2020 con una quota del 26%, davanti a Germania (18,8%), Francia (14,7%), Regno Unito (9,5%) e Spagna (7,2%). Le aspettative di crescita del mercato europeo, stimato di 14,6 miliardi, sono nell’ordine del 6% annuo, con l’Italia che dovrebbe toccare nel 2025 una dimensione pari a 4,8 miliardi. Questi i dati riportati dall’Area Studi Mediobanca ha realizzato un report sul mercato della Nutraceutica, ma anche del novel food, in Italia e nel mondo, con un approfondimento sulla sua crescita da qui al 2027.

Secondo le stime, tra il 2008 e il 2020 il mercato italiano degli integratori è triplicato, con una crescita media annua superiore al 9%. La forte propensione dei consumatori italiani per gli integratori è evidente considerando che la loro spesa media pro-capite è di circa 64 euro rispetto ai 33 euro della Germania, ai 32 euro della Francia e ai 21 euro del Regno Unito. Si stima che in Italia il 54% della popolazione faccia ricorso agli integratori, rispetto a quote che si collocano tra il 20% e il 25% in Germania, Francia e Regno Unito. Da tenere presente che in Italia gli integratori sono venduti essenzialmente attraverso il canale delle farmacie e parafarmacie (87% a valore), con una presenza della Gdo all’8%, mentre in Francia (55%) e Germania (67%) il canale farmaceutico e parafarmaceutico è più contenuto.

Il report tocca anche il mondo dei cibi funzionali, prodotti con l’aspetto di cibi naturali della dieta quotidiana ma grazie a trattamenti è stato aggiunto, accresciuto, ridotto o tolto un componente bioattivo o un nutriente e non assumono mai l’aspetto di pillole, capsule, bustine solubili o fiale, tipica degli integratori alimentari concepiti appunto, come apporti suppletivi e integrativi alla dieta permettendo l’assunzione concentrata di singole sostanze. La dimensione mondiale del mercato dei cibi funzionali è stimata a fine 2021 in circa 500 miliardi di dollari, con aspettative di crescita a un tasso medio annuo al 6,9% che porterebbe il comparto a 750 miliardi nel 2027. La categoria più consistente è quella dei cibi per il controllo del peso (slimming o weight management), pari a 214 miliardi di dollari, con previsione di sviluppo al 6% medio annuo, seguita dagli integratori che valgono a livello globale 140 miliardi (+7,7% le attese). I baby food arrivano a 73 miliardi (+6,5%), ma sono le specialità vegan (25 miliardi, +9%) a mostrare le attese più rosee.

 

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