Il parlamento ha approvato il testo normativo che disciplina l’uso dei nomi carnei su prodotti a base di proteine vegetali, ponendo un freno e un divieto alla pratica da parte di alcune aziende, di porre in vendita prodotti a base vegetale con nomi che richiamano o citano espressamente prodotti a base di carne come ‘hamburger vegetale’, ‘bresaola di grano‘, ‘vegan mortadella’.
“E’ bene che il Parlamento abbia approvato tale norma che vieta l’uso di nomi carnei sui prodotti che la carne non la contengono – commenta Davide Calderone, direttore di Assica, l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi– si tratta di una conquista culturale e di buon senso per la corretta concorrenza tra operatori del settore alimentare”.
Il testo approvato prevede l’emanazione di un decreto del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) per l’individuazione delle denominazioni carne da non utilizzare su prodotti a base vegetale.
La disciplina adottata dall’Italia non è la prima nel panorama mondiale: già Francia e Sud Africa erano intervenute. In sede UE invece ci furono tentativi passati di disciplinare la materia in maniera analoga a quanto si fece per il latte e i suoi derivati, ma senza che le proposte riuscissero ad approdare a rango normativo.
I detrattori di questo tipo di norme sottolineano come le produzioni plant based non siano da penalizzare, perché ampiamente gradite al pubblico dei consumatori, che le saprebbe distinguere e scegliere e perché più in linea con i moderni stili di vita e regimi alimentari.
La risposta di Calderone in proposito è netta: “L’uso corretto dei nomi relativi alla carne non ha nulla a che vedere con la penalizzazione dei prodotti plant based. Non capiamo perché i prodotti che ci tengono tanto a distinguersi comunicando di posizionarsi su un livello superiore alla carne per dieta, valori nutrizionali, persino impatto ambientale, finiscano sempre per proporsi al pubblico con i nomi dei prodotti da cui prendono le distanze. In molti casi questi prodotti vegetali rappresentano espressione di forte innovazione nel settore del food, ma riteniamo ingiustificato e inspiegabile che tali prodotti a base vegetale continuino a sfruttare la rinomanza e la reputazione di prodotti carnei che tentano di imitare nell’aspetto. Siamo lieti che questa norma, finalmente, faccia chiarezza su cosa è corretto comunicare e cosa no”.
Come è prevedibile la battaglia non si limita ai nostri confini nazionali ma è destinata ora a proseguire in Europa.
Fonte: Assica