I requisiti di BRCGS Standard Globale per i materiali di imballaggio con le azioni correttive e preventive volte al miglioramento continuo. La normativa cogente relativa ai cosiddetti “MOCA” rappresenta un importante riferimento per la tutela della salute dei consumatori.
L’insieme di tali norme prevede che i materiali e gli oggetti a contatto con gli alimenti (compresi i materiali da imballaggio) debbano essere prodotti conformemente alle buone pratiche di fabbricazione (GMP) e, in condizioni d’impiego normale o prevedibile, non devono costituire un pericolo per la salute umana, non devono comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari e, tantomeno, comportare un deterioramento delle caratteristiche organolettiche.
I MOCA sono regolamentati sia da normativa europea che nazionale.
Dal punto di vista del legislatore europeo, sono disponibili diverse disposizioni cogenti: è necessario prendere in considerazione il Regolamento (CE) n. 2023/2006, relativo alle buone pratiche di fabbricazione dei MOCA. È proprio questo regolamento a stabilire che tutti i materiali e oggetti elencati nell’allegato I del Regolamento (CE) n. 1935/2004 e le loro combinazioni, nonché i materiali e oggetti riciclati, devono essere fabbricati nel rispetto delle norme generali e specifiche basate su “Good Manufacturing Pratices”.
Fondamentalmente, viene riconosciuto un ruolo importante per la tutela del consumatore anche a questa tipologia di settore merceologico, generando un’ampia riflessione sulla gestione del sito anche attraverso una serie di attività che possono essere collocate idealmente nell’ampio “contenitore” dei PRP (Programma dei Prerequisiti) e che, pertanto, coinvolgono, anche l’aspetto legato alla gestione degli infestanti (Pest Management).
Tra gli standard volontari che maggiormente approfondiscono la tematica, l’edizione n. 6 di BRCGS Standard Globale per i materiali di imballaggio fornisce precise indicazioni anche sul controllo degli infestanti (requisito 4.11 dello standard).
BRCGS Standard Globale n.6
Pubblicato per la prima nel 2001 e tradotto in molte lingue, compreso l’italiano, la norma volontaria è applicabile ai siti in cui sono svolte operazioni di produzione di materiali di imballaggio per la conversione o la stampa, fornitura di materiali di imballaggio dallo stock in cui si verifica un’ulteriore lavorazione o reimballaggio del prodotto, etc.
Naturalmente, la gestione dei pest è presa in considerazione, anche come attività affidata all’esterno, in numerosi altri punti dello standard relativi all’analisi dei rischi, allo standard esterno e interno del sito, ai rifiuti e al loro smaltimento, alle verifiche dei carichi in arrivo, alle verifiche interne e, naturalmente, alla gestione dei fornitori di servizi.
L’edizione 6 dello standard è stato pubblicato ad agosto 2019 e rappresenta la versione corrente. Tra le modifiche introdotte, rispetto alla versione precedente, lo standard integra requisiti sulle azioni correttive e preventive, volte al miglioramento continuo, in piena linea con l’analogo standard alimentare. Vengono, inoltre, enfatizzate l’orientamento al raggiungimento della qualità del prodotto in termini di soddisfacimento di obiettivi di igiene, lo sviluppo della cultura della qualità e della sicurezza del prodotto stesso.
Il controllo degli infestanti
Il controllo degli infestanti, illustrato ampiamente al punto 4.11 (“Controllo degli infestanti”), mostra un impianto molto simile allo standard BRCGS edizione Food (all’epoca vigente) e di fatto poco ne differisce. Si può dire, tuttavia, che sia allineato anche alla recente edizione 9 del BRCGS Food Safety.
Costituito da 9 requisiti, il punto 4.11 invita nella premessa a dotarsi di un efficace programma preventivo di controllo degli infestanti, mettendo a disposizione tutte le risorse necessarie per la gestione dei problemi connessi agli infestanti stessi.
Lo standard prosegue definendo la necessità di predisporre un programma preventivo di controllo (intenso anche come “gestione”, comprensivo di un piano di prevenzione e monitoraggio) degli infestanti, personalizzando il piano di lavoro in funzione delle specificità del sito stesso (stato ambientale, strutturale, ubicazione, etc.) e anche a seconda della stagionalità. In questo modo sarà possibile prevedere eventuali azioni aggiuntive e preventive.
Naturalmente ogni attività dovrà essere documentata, sia per quanto riguarda le attività di routine che le attività aggiuntive.
Fornitore esterno o personale interno?
A riguardo dell’opportunità di avvalersi di un fornitore di servizi esterni per il controllo degli infestanti, lo standard utilizza il termine “ente competente”, aprendo, pertanto, la discussione sulla valutazione e la qualifica di tali fornitori (adozione e certificazione di standard specifici come UNI EN 16636, formazione competenza del personale, referenze, adeguata copertura assicurativa, ecc.). Qualora l’attività sia affidata a un fornitore esterno dovrà essere disponibile un contratto dettagliato di fornitura di servizi con relative specifiche tecniche.
È naturalmente possibile affidare le attività di pest management a personale interno purché esso sia adeguatamente formato e reperibile, allo scopo di ispezionare e svolgere trattamenti periodici nello stabilimento, sia per prevenire ma anche per eliminare le infestazioni.
In questo caso, sarà necessario dimostrare anche la formazione e la competenza del personale impiegato nelle operazioni di pest management, anche relativamente alla capacità di selezionare metodi di controllo e gestione adeguati, alle conoscenze della biologia e del comportamento degli infestanti. Viene richiesto il massimo rispetto di tutte le normative cogenti relative alle attività di disinfestazione e derattizzazione compreso il rispetto delle norme in materia di utilizzo e stoccaggio dei prodotti biocidi, etc.
Tutte le attività, sia esse svolte internamente o affidate all’esterno, devono essere basate su un’analisi dei pericoli e relativa valutazione dei rischi. Il documento, all’interno del quale sarà fornita evidenza di tali attività, potrà essere oggetto di rivalutazione periodica, a seguito di infestazioni di impatti importanti oppure a seguito di modifiche attinenti all’edificio o ai processi.
Posizionamento dei dispositivi
Vi è inoltre un breve focus sul criterio di posizionamento dei dispositivi impiegati nelle attività di monitoraggio e controllo degli infestanti, i quali devono essere mantenuti nelle massime condizioni di efficacia ed efficienza (nel rispetto delle istruzioni fornite dai fabbricanti) e posizionati nei punti critici idonei, valutati anche a seguito della valutazione dei rischi.
Lo standard incoraggia ad adottare tutte le misure necessarie per prevenire l’ingresso degli infestanti all’interno del sito; la gestione (e la manutenzione) degli ingressi, delle finestre, delle porte ,dei portoni e quant’altro deve essere presa in carico. Il punto 4.11.5 si completa attraverso un riferimento alle misure preventive relative all’intrusione di uccelli e “mammiferi volanti” (chirotteri, pipistrelli), relativamente a una valutazione dei rischi a riguardo e alla successiva messa in opera di misure atte a impedire la nidificazione, la posa al di sopra di aree di carico e scarico e l’ingresso nello stabilimento stesso.
Eventuali infestazioni, rilevate attraverso i sistemi di monitoraggio, ma anche attraverso avvistamenti diretti, devono essere gestite tempestivamente, anche individuando e valutando il potenziale di contaminazione. In caso di infestazione il sito dovrà richiedere un’analisi dei campioni prelevati dai dispositivi di controllo degli insetti volanti individuando così eventuali aree critiche e, conseguentemente, valutare le attività necessarie per eliminare il pericolo.
Documenti necessari
Dal punto di vista documentale e procedurale, viene richiesto un elevato grado di dettaglio.
Al punto 4.11.8 lo standard indica i documenti minimi necessari da mettere a disposizione:
- planimetria aggiornata, sottoscritta e approva riportante i dispositivi dislocati nel sito;
- l’identificazione delle esche e di tutti i dispositivi presenti;
- le responsabilità chiaramente definite sia a carico del personale interno dello stabilimento che a carico dei fornitori esterni di servizi;
- specifiche tecniche ben dettagliate relativamente alle attività e ai prodotti da utilizzare;
- registrazioni relative a ispezioni periodiche raccomandazioni ed eventuali spunti di miglioramento.
Lo standard ricorda che le responsabilità rimangono in seno al sito, comprese quelle di attuare tutte le raccomandazioni che vengono fornite sia dai fornitori esterni di servizi ma anche dai cosiddetti pest control expert che saranno incaricati di svolgere periodiche ispezioni, pianificate in base al rischio.
Infine, il personale operante presso il sito deve essere in grado di riconoscere i segni associati all’infestazione al fine di informare i propri referenti e quindi, successivamente, prendere in carico eventuali azioni necessarie.
La corretta gestione degli infestanti
Come anticipato, al di là delle clausole specifiche contenute al punto 4.11 il rischio legato alla presenza degli infestanti (e le rispettive attività di gestione) viene preso in considerazione anche in altri capitoli e paragrafi dello standard, con enfasi alle fasi di prevenzione tramite corretta manutenzione dello stabilimento, gestione delle aree verdi, gestione dei rifiuti e quant'altro possa favorire la proliferazione degli animali infestanti, con conseguente rischio per i materiali prodotti.
Il livello richiesto di qualità delle attività di gestione degli infestanti all’interno dei siti che producono materiali e oggetti a contatto con gli alimenti è molto alto. In funzione delle criticità legate alla tipologia di prodotto, le aspettative relative al pest management nelle industrie del packaging sono elevate e necessitano di un riesame critico complessivo delle condizioni di partenza, nel momento in cui un’azienda produttrice di imballaggi decida di approcciare in maniera organica e sistematica la produzione di MOCA e per successivamente affacciarsi in mercati che richiedano certificazioni specifiche (come appunto BRCGS Standard Globale per i materiali di imballaggio).
È necessario impostare un piano di gestione degli infestanti secondo i principi dell’“Integrated Pest Management”, con una fortissima attenzione al rispetto della normativa cogente di riferimento (DM 274/1997, Reg. UE 528/2012, ecc.). Il supporto di fornitori esterni di servizi e di professionalità specializzate nel pest management possono contribuire alla buona riuscita di tali operazioni.
Francesco Fiorente
Consulente in Pest Management