L'industria alimentare è chiamata ad avere un ruolo da protagonista in merito alla transizione ecologica, ma è necessario un progetto di filiera condiviso che coinvolga tutti i soggetti della catena del valore.
"Le aziende sono ripartite, e c'è ottimismo - dichiara a ItaliaOggi Francesco Berti, AD di Amadori - anche noi prevediamo di tornare già quest'anno ai numeri pre-pandemia, e addirittura incrementare leggermente il fatturato".
"Il Made in Italy agroalimentare può sicuramente crescere ancora molto all'estero - prosegue Berti - bisogna però agire come sistema supportando le aziende che hanno investito per essere 100% italiane e sostenibili. Il consumatore è infatti sempre più attento alle scelte alimentari che compie, priviliegiando prodotti che rispettino il benessere animale, provengano da allevamenti senza uso di antibiotici, e siano completamente di origine italiana. Senza dimenticarsi della crescita dell'online: bisogna saper interpretare le scelte d'acquisto del consumatore che acquista in questo modo, che ha necessità specifiche".
In merito alla transizione ecologica: "Il settore agricolo va aiutato a recuperare il gap in termini di innovazione sostenibile, e va aiutato in fretta, oppure la transizione economica sarà solo parziale.
Berti conclude soffermandosi sui programmi di assunzione di Amadori: "Stiamo cercando in tutta Italia figure professionali per diverse aree. I nuovi assunti troveranno un ambiente dinamico: abbiamo 8500 dipendenti e investiamo nella formazione continua".