Firmato un protocollo d’intesa che offre alle aziende della filiera alimentare italiana soluzioni atte a rendere l’imballaggio flessibile più riciclabile e sostenibile.
L'accordo coinvolge Unione Italiana Food (Associazione che rappresenta 450 aziende del settore alimentare italiano), Giflex (Associazione che rappresenta 40 aziende produttrici di imballaggi flessibili destinati per l’80% al confezionamento di prodotti alimentari) e UCIMA (Associazione che rappresenta 200 aziende nel settore dei Costruttori Italiani di Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’imballaggio), ed è stato firmato alla presenza del Min. dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e del Sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica, On. Vannia Gava.
Con la sigla di questo protocollo, le Associazioni si impegnano entro gennaio 2022 ad organizzare un primo tavolo di lavoro tecnico, con membri di altissimo profilo provenienti dalla filiera, per analizzare i problemi che ostacolano la sostenibilità e riciclabilità degli imballaggi flessibili ed elaborare possibili soluzioni. Saranno inoltre istituiti gruppi di lavoro che si occuperanno, tra le altre cose, di verificare quali interventi tecnologici possano essere operati sulle linee di produzione di packaging e su quelle confezionatrici per rendere possibile l’utilizzo di nuovi materiali e di studiare soluzioni tecnologiche per migliorare i sistemi automatici di selezione e pretrattamento dei rifiuti di imballaggi in plastica ed evitare che vengano inviati in discarica o all’incenerimento. Ipotizzando, come target di partenza, un recupero e riciclo del 50% di imballaggi flessibili raccolti, un primo obiettivo sarà quello di recuperare circa 50.000 tonnellate di materie plastiche da destinare ad una seconda vita.
Ogni anno, infatti, in Italia vanno sul mercato circa 180.000 tonnellate di imballaggi flessibili, di cui l’80% destinati a protezione, conservazione, trasporto e commercializzazione di prodotti alimentari. Gli imballaggi flessibili, composti in prevalenza da materie plastiche, sono molto usati dall’industria alimentare, che li sceglie per il 50% dei suoi imballaggi. Nonostante il materiale utilizzato sia molto sostenibile (il 70% degli imballaggi flessibili è riciclabile) l’effettivo invio al riciclo è condizionato da alcuni limiti legislativi e tecnologici, legati alla composizione stessa degli imballaggi flessibili, per lo più multistrato e/o multimateriale.
Il tema dell’effettivo avvio a riciclo di questo materiale è particolarmente importante per la nostra economia, sia perché gli imballaggi flessibili sono molto usati dal nostro settore agroalimentare, sia perché l’Italia è tra i leader europei nella produzione di macchinari per la realizzazione di imballaggi flessibili e per il packaging.