La tavola rotonda “Innovazione e sostenibilità del Packaging nella produzione primaria” è un confronto a più voci per un futuro sostenibile 4.0 nato dall’iniziativa del dott. Stefano Restuccia, Presidente O.P. Red Co. P. di catania, coordinato e moderato dai professori avv. Andrea Vitale e ing. Riccardo Guidetti dell’Università degli Studi di Milano. Le personalità intervenute hanno messo in luce difficoltà, dubbi e sfide da condividere con stakeholders (produttori di macchine e imballaggi, grande distribuzione organizzata) e il mondo accademico, al fine di definire le giuste strategie da intraprendere per rispondere alla nuova politica economica di sviluppo sostenibile all’interno dell’Unione Europea, di riduzione e razionalizzazione dell’utilizzo e della gestione della plastica (Plastic Waste Free).
Innovazione e sfide del comparto produttivo
Il dott. Stefano Restuccia, Presidente O.P. Red Co. P. Catania, ha delineato un comparto caratterizzato da produzioni di eccellenza, si pensi alle DOP e IGP, i cui processi aziendali sono stati ottimizzati grazie agli investimenti in macchine e impianti, ma che fatica a rispondere all’ammodernamento richiesto per la diminuzione della plastica nel confezionamento dei prodotti.
O.P. Red Co. P., azienda impegnata nella produzione e commercializzazione di un’ampia varietà di agrumi, è presente sui banchi vendita della GDO con un packaging primario accattivante e 100% riciclabile, rispetto alle tradizionali reti a bandiera costituite da plastica, carta e graffette metalliche: Sormapeel prodotto da Sorma Group. Il comparto produttivo ortofrutticolo chiede a gran voce di identificare nuovi materiali, là dove possibile, per favorire una distribuzione adeguata alla necessità dei differenti attori della filiera, ma anche per soddisfare le richieste di un consumatore sempre più attento alle tematiche ambientali. Ma il consumatore deve essere anche educato e sensibilizzato al corretto smaltimento dei rifiuti, per evitare la diffusione di una cultura Plastic Waste Free, e affinché non siano vanificati gli sforzi della filiera.
Sostenibilità globale: macchine, impianti e materiali di imballaggio
I produttori di macchinari e prodotti per l’imballaggio devono confrontarsi con le esigenze di tutti gli stakeholders, che non sempre vanno nella stessa direzione. Infatti, alle necessità dei confezionatori di mantenere invariata la produttività, non cambiare i macchinari, ridurre il personale impegnato in questo processo, mantenere bassi i costi, ridurre i tempi di consegna e ridurre lo sfrido del confezionamento e dei materiali di imballaggio, si sommano quelle dei distributori (GDO) di migliorare vendita e presentazione dei prodotti, velocizzare gli acquisti dei consumatori, veicolare il brand, rispettare salubrità e qualità dei prodotti, veicolare la corretta informazione ai consumatori.
Il dott. Mario Mercadini, Sorma Group Marketing Manager - Netpack S.p.A., spiega perché Sormapeel è sostenibile. Sormapeel ha incrementato l’utilizzo di materie prime rinnovabili (carta), grazie all’introduzione di un innovativo accoppiamento tra carta e plastica completamente separabile e riciclabile. Grazie al quale è stata stimata una riduzione del 35% di plastica utilizzata. Non trascurabile il vantaggio di utilizzare l’imballaggio Sormapeel con le confezionatrici già disponibili presso i produttori, garantendo velocità di confezionato e migliorando le performance di distribuzione a vantaggio dello spreco di prodotto. Sormapeel è stato oggetto di certificazioni tra cui Aticelca Livello A per la parte cellulosica e indagini Mérieux NutriSciences che dichiara la banda essere facilmente separabile manualmente e la componente plastica della confezione interamente riciclabile.
Il parere della GDO
“Ridurre l’impatto ambientale è fondamentale per Esselunga, attraverso la ricerca di soluzioni di packaging più sostenibili, l’utilizzo di energie rinnovabili e una gestione più efficiente di eccedenze e sprechi alimentari”, racconta il dott. Matteo Crippa, Responsabile AQ Ortofrutta dell’azienda. Per gli imballaggi primari è necessario trovare un delicato equilibrio tra le strategie per un imballaggio sostenibile (attraverso la riduzione della plastica e/o il suo riutilizzo, la sostituzione della plastica con la carta e l’eliminazione dell’over packaging) e l’inderogabilità di garantire qualità e sicurezza alimentare, oltre che la shelf-life. Esselunga Spa si pone l’obiettivo di utilizzare solo imballaggi composti da materiali compostabili, riciclabili e/o riciclati per i propri prodotti a marchio entro il 2025. Quanto agli imballaggi secondari, Il 50% degli imballaggi Esselunga è costituito da casse in plastica dura (PE) riutilizzabili, di proprietà aziendale, utilizzate per il trasferimento dei prodotti ortofrutticoli dai fornitori ai centri di distribuzione e quindi ai negozi. Le circa 1.100.000 casse a noleggio sono inserite in un circuito interno di riutilizzo e, quando necessario, sono lavate negli impianti di pulizia. Gli altri imballaggi secondari utilizzati, costituiti principalmente da cartone o plastica, sono difficilmente sostituibili per ragioni logistiche o di importazione. Ma anche tali imballaggi sono recuperati e conferiti agli impianti di riciclo specializzati.
Le richieste della ristorazione collettiva
Dussmann Service S.r.l. si impegna per il riutilizzo e la circolarità dei materiali, l’uso di materiali riciclati e riciclabili, preferendo una filiera corta e la stagionalità. La politica di Dussmann Service, commenta il dott. Victor Bruschi, direttore qualità ambiente sicurezza,è rivolta al riutilizzo e alla circolarità dei materiali, come accade per l’ortofrutta; cassette di carta/cartone, cassette di plastica e cassette legno vengono riutilizzate quando e quanto possibile dai fornitori, dopodichè vengono raccolte e divise in contenitori carrellati che successivamente vengono “compattati”, per permetterne il recupero/riciclo. Viste inoltre le disposizioni normative (Imballaggi 2° e 3° D. Lgs. N. 152/2006) e volontarie (UNI EN 13428:2005, UNI EN 13430:2005, UNI EN 13431:2005 , UNI EN 13432:2002), in fase di acquisto degli imballi vengono definiti le tipologie dei materiali utilizzati per la loro fabbricazione, promuovendo l’impiego dei materiali riciclati e riciclabili, mentre cartoni e imballaggi dei prodotti acquisitati sono selezionati affinché siano facilitate le operazioni di separazione, raccolta differenziata e smaltimento dei componenti. Dussmann Service sostiene inoltre le economie locali e i piccoli produttori con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della logistica e favorisce gli imprenditori agricoli evitando di allungare la catena di fornitura.
Il mondo dell’Università
Secondo la prof.ssa Sara Limbo, DeFENS Dipartimento di Scienza per gli Alimenti la Nutrizione, l’Ambiente - UNIMI, l’obiettivo non deve essere eliminare la plastica ma razionalizzare il suo utilizzo, sensibilizzando tutti al vero significato del concetto “Plastic Waste Free” invece di “Plastic Free”. Bisogna, aggiunge, continuare la sperimentazione e le attività di ricerca sui materiali di imballaggio sostenibili, definire con accuratezza il contributo diretto e indiretto del packaging alla sostenibilità della filiera agro-alimentare ed educare i consumatori al corretto smaltimento dei rifiuti in ambito domestico. Proprio per tale ragione, soprattutto per la filiera dei prodotti ortofrutticoli, è importante porre l’attenzione sul packaging in materiale compostabile invitando gli stakeholders e il Consorzio Biorepack di CONAI a collaborazioni sempre più strette con il mondo della ricerca, al fine di promuovere e garantire il corretto fine vita di questi imballaggi, evitando anche sprechi di alimenti durante la shelf-life.