Con le oltre 6 milioni di tonnellate registrate quest'anno, l'Italia supera le Cina e torna ad essere il secondo produttore al mondo.

Una campagna molto positiva quella da poco conclusasi, caratterizzata da una crescita del 17% rispetto al 2020 per quanto riguarda le tonnellate di pomodoro trasformato. In testa alla classifica mondiale restano gli Stati Uniti, seguiti proprio dall'Italia. Marco Serafini, Presidente di ANICAV, esprime la sua soddisfazione: "Una campagna molto positiva, non solo in termini quantitativi ma anche per l’eccellente qualità del pomodoro trasformato, nonostante le aziende abbiano dovuto far fronte a rincari dei costi industriali senza precedenti". 

I dati di quest'anno rafforzano quindi la posizione di leadership del nostro Paese nell'ambito della produzione di derivati del pomodoro. Nel dettaglio, quest'anno al Centro Sud sono state trasformate 2,96milioni di tonnellate di pomodoro (+22,3% sul 2020) mentre al Nord il trasformato finale si è attestato intorno a 3,09 milioni di tonnellate (+12,8% sul 2020). Un sensibile aumento derivato dalla maggiore superficie messa a coltura (oltre 71mila ettari, l’8% in più rispetto all’anno scorso) e da una migliore resa agricola (più di 85 tonnellate per ettaro).

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