I latti di equidi e camelidi costituiscono indubbiamente una produzione zootecnica di taglio fortemente alternativo, un business allo stato nascente che sta cercando una sua collocazione nel mercato degli alimenti salutistici.
La ricerca di sostituti del latte materno in età pediatrica in soggetti APLV ha certamente costituito la principale spinta all’interesse della comunità scientifica verso i latti provenienti da specie diverse dai tradizionali ruminanti domestici (bovini, ovini, caprini). In virtù delle peculiarità nutrizionali sopra discusse, i latti di asina/giumenta e di cammella/dromedaria potrebbero quindi rappresentare validi competitori, migliori dal punto di vista nutrizionale rispetto al latte vaccino.
In Italia non sono mancate, nel recente passato, iniziative dotate di una certa lungimiranza, come ad esempio quella della regione Puglia che proponeva già nei primi anni 2000 un corso agli allevatori interessati alla produzione di latte equino. Nello stesso periodo la ricerca istituzionale nazionale si è fatta promotrice e parte attiva di importanti progetti su latti non convenzionali, equini in particolare (asina, giumenta), sia nel Nord che nel Centro-Sud. L’iniziale entusiasmo e proliferare di iniziative scientifiche e imprenditoriali nel settore sembra essersi placato a livello nazionale. Non altrettanto può dirsi per i paesi oltralpe, Germania e Francia soprattutto, ma anche Belgio, Olanda, Norvegia, nei quali l’interesse verso la possibilità dello sfruttamento zootecnico di razze equine per la produzione di latte sta progressivamente aumentando.
Latte di cammella
Lo sviluppo di programmi di iniziative coordinate in ambito UE ha prodotto un nuovo impulso alla ricerca e alla innovazione tecnologica in molteplici settori, spesso coinvolgendo anche i paesi extraeuropei che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. È questo il caso del programma di partenariato a lungo termine PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area), nell’ambito del quale è stato recentemente avviato un ambizioso progetto (CAMELMILK) diretto a promuovere la produzione, la trasformazione e il consumo di latte di cammella e dei prodotti derivati nel bacino del Mediterraneo, fornendo ai piccoli proprietari turchi e nordafricani attivi nel settore gli strumenti necessari a garantire un aumento della competitività, la crescita economica e la creazione di posti di lavoro su entrambe le sponde del Mediterraneo.
Massimo Mozzon
Tecnologo Alimentare OTAERAGG