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Il comparto ittico italiano ha bisogno di azioni che valorizzano le imprese e il prodotto. Ne abbiamo parlato con Francesca Biondo, Direttore Federpesca, Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca. Ecco il quadro che emerge e le prospettive future a tutela delle imprese, del consumatore e dell’ambiente marino italiano.

Fondamentale l’impegno per la riduzione dell’impatto ambientale, in equilibrio continuo con l’esigenza di garantire una sostenibilità nutrizionale, economica ed etica dei sistemi produttivi. Per raggiungere questi obiettivi, Granarolo ha presentato un programma di transizione ecologica ed equa della filiera.

Con oltre 220 miliardi di euro da investire, Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un'opportunità unica per rilanciare il Paese. 

Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva 18 decreti di attuazione di norme europee. Tra questi, anche la direttiva Sup (Single Use Plastic) che vieta alcuni prodotti in plastica monouso.

Impossibile evitare l'imminente incremento dei prezzi dei prodotti food & beverage, pena la chiusura di molte imprese del settore.

Dal controllo della fermentazione presso i birrifici fino ai generi alimentari freschi in celle frigorifere e magazzini logistici: in molti processi di produzione e distribuzione dell’industria moderna il preciso mantenimento di basse temperature riveste un ruolo importante.

In aumento costante le famiglie che scelgono questa tipologia di alimenti, e che, come mostrano i dati, amano acquistare online: questo canale di vendita è cresciuto del 67% in un solo anno.

Le imprese stanno adottando iniziative per recuperare e valorizzare le eccedenze generate con una logica di economia circolare, definendo priorità strategiche e criteri di gestione.

Farm to fork, parte integrante del Green Deal europeo, è la lunga strada che dovrebbe rendere il sistema alimentare nel suo complesso sostenibile, nel modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo alimenti.

Cresce l'attenzione delle aziende del settore verso l'aspetto della circolarità. Molte attività (più del 43%) si stanno infatti organizzando per integrare l'economia circolare nelle strategie aziendali, mentre il 50% ha già delle iniziative in essere.

A causa della pandemia gli investimenti si sono ridotti notevolmente, ma nel 2021 la situazione dovrebbe migliorare.