Uno studio sull'imballaggio alimentare, sistema essenziale nella conservazione e distribuzione degli alimenti. E' stata anche fatta una revisione della letteratura per determinare le applicazioni sviluppate e in fase di sviluppo. Valutazioni e opinioni positive da parte degli intervenuti 

Non sono bastati la crisi energetica e l’onda lunga del Covid a fermare la produzione di bottiglie e vasi che, anche nel 2022, è aumentata per rispondere ai bisogni di sicurezza e di sostenibilità ambientale richieste dai consumatori.

In linea con i principi del nuovo Piano d’azione per l’economia circolare del Green Deal europeo, il modello italiano di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi in alluminio rappresenta un’eccellenza nel panorama europeo.

Già da tempo, a causa dei sensibili rincari registrati nell’ultimo anno, diverse case vinicole, ma anche birrai e produttori di liquori, stanno optando per bottiglie di vetro più leggere, sino a 380 grammi.

“La dicitura ‘Spesso buono oltre’ non può essere legalmente definita, quindi crediamo che questo tipo di espressioni non dovrebbero essere richieste su base obbligatoria, ma solo volontaria,” così Federalimentare sulla proposta contenuta nella bozza della Commissione UE per la revisione delle norme sulla data di scadenza degli alimenti.

Il nuovo regolamento UE in materia di imballaggi, presentato il 30 novembre dal Parlamento Europeo, è atto a ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi monouso e di plastica.

Resta a quota 8 miliardi il fatturato totale dei costruttori italiani di macchine per packaging: nel 2022, secondo i dati preconsuntivi di MECS - Centro Studi di UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), il fatturato complessivo del settore si attesta a 7 miliardi e 986 milioni di euro, in calo del 3% rispetto al risultato registrato nel 2021. Un dato che si attesta di poco sopra il risultato del 2020 (anno della pandemia) e di poco sotto quello del 2019.

Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare, interviene sulla proposta che la Commissione Europea ha pubblicato all’interno del secondo pacchetto economia circolare il 30 novembre scorso in termini di prevenzione, riduzione e riutilizzo degli imballaggi immessi nel mercato, condividendone gli obiettivi generali, ma non i mezzi.

Entro il 2040 bisognerà ridurre di almeno 15% procapite i rifiuti di imballaggio di ogni cittadino europeo che, secondo una stima, ora ne produce circa 180 chili annui.

Alla vigilia degli aggiornamenti del Documento Economico Finanziario (DEF) e della stesura della Legge di Bilancio per il 2023, Unionplast, Associazione all’interno di Federazione Gomma Plastica che rappresenta i trasformatori di materie plastiche, rinnova la sua richiesta di cancellazione della Plastic Tax al nuovo Governo per liberare il potenziale dell’economia circolare, che da un lato si affranca dalla dipendenza estera delle fonti fossili e dall’altra crea posti di lavoro in Italia. 

Il Ministero della Transizione Ecologica ha trasmesso il 27 settembre 2022 lo schema di Decreto Legislativo recante “Disposizioni integrative e correttive al Decreto Legislativo n. 116 del 3 settembre 2020 di recepimento della Direttiva (UE) 2018/851, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, e della Direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio" alla Commissione Europea per la procedura di notifica prevista dalla Direttiva UE 2015/1535.