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Non si tratta di un semplice record, bensì del terzo record consecutivo dopo quelli del 2021 e del 2022 per il settore italiano delle tecnologie per il packaging che si appresta a superare per la prima volta l’ambita quota 9 miliardi nel 2023. I dati preconsuntivi di Mecs-Centro Studi di Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l'imballaggio), parlano precisamente di un fatturato complessivo attestato a 9 miliardi e 50 milioni di euro, in aumento del 6% rispetto all’anno precedente. A fare la parte del leone le esportazioni che valgono l'81,3% del fatturato con un giro d’affari di 7,36 miliardi e una crescita del 12% rispetto al 2022.

Il packaging alimentare sostenibile per l'industria alimentare è un obiettivo e una sfida sempre più importante per le aziende food. La crescente preoccupazione ambientale spinge alla ricerca di soluzioni sostenibili, in parte per ridurre la plastica, ma soprattutto per sviluppare confezioni che siano efficaci nel preservare gli alimenti e, insieme, ecologiche e funzionali.

Un fatturato in aumento per tutte le tipologie di packaging e una quadro generale all’insegna della stabilità, dopo un biennio di trend altalenanti: è questa la fotografia fornita dai dati dell’ufficio studi dell’Istituto Italiano Imballaggio, pubblicati nella monografia Imballaggio in Cifre 2023, dati 2022.

Le materie plastiche svolgono un ruolo essenziale negli imballaggi alimentari; la loro funzione primaria è quella di preservare la natura del cibo, garantire un’adeguata durata di conservazione e garantire la sicurezza alimentare.

Sul controverso testo approvato dalla Commissione ambiente del Parlamento europeo che dovrà comunque essere ancora esaminato dalla plenaria del parlamento UE a novembre (ne abbiamo parlato qui), è tempestivamente intervenuta la Federazione Italiana dell’Industria Alimentare segnalando come si privilegi la questione del riuso invece del riciclo.

Il testo approvato dalla Commissione ambiente del Parlamento europeo prevede che i consumatori di bevande e cibi da asporto possano portare e utilizzare un proprio contenitore. Il testo dovrà comunque essere ancora esaminato dalla plenaria del parlamento UE a novembre.

Meno materiali, crescita dell’ecommerce, e cambiamenti dalla diffusione dell’intelligenza artificiale: oltre alla diffusione di pratiche sostenibili sono queste alcune delle principali tendenze già in atto nel mondo del packaging e che sempre più nel prossimo futuro avranno impatto nel settore.

Il confezionamento è diventato negli anni un elemento fondamentale per le aziende alimentari. Il packaging infatti assolve a delle funzioni fondamentali, quali il contenimento del prodotto, la sua protezione da fattori esterni quali azioni meccaniche, come urti, contatto con altri oggetti esterni, ma anche da contaminazioni da parte di agenti chimici (acqua, umidità, aria) e biologici (microrganismi e macroparassiti), al fine di mantenerne la qualità inalterata per tutta la durata della shelf life. Il packaging svolge anche una funzione comunicativa verso i diversi utilizzatori, grazie alle informazioni contenute in etichetta.

La fibra è un sostituto dello zucchero nei cioccolatini, ma ne cambia l’igroscopicità e le caratteristiche reologiche se il loro imballaggio non ne evita l’aumento di umidità.

Si avvicina la data dell’entrata in vigore e, nonostante siano unanimemente riconosciute le buone intenzioni alla base del provvedimento, crescono le voci di chi esprime preoccupazione per le possibili conseguenze. In particolare per il settore agroalimentare. Critiche anche dalla Commissioni ambiente e attività produttive della Camera.

Il sistema sviluppato in Italia da Milan Center for Food Law and Policy, l’associazione costituita con l'obiettivo di dare seguito ai temi di Expo Milano 2015 “nutrire il pianeta, energia per la vita”, conta sul know-how scientifico dell’Università Statale di Milano e punta a restituire al consumatore una lettura chiara, completa e multifattoriale che favorisca una nutrizione sana, consapevole e sostenibile.