Venerata, desiderata, odiata e persino perseguitata, la carne non lascia quasi nessuno indifferente. È un elemento fondamentale della nostra cultura e delle nostre tradizioni e suscita numerose controversie, tendenze e movimenti sociali. Attualmente, sono molti i dilemmi sollevati dalla sua produzione e consumo, da quelli etici e morali a quelli ambientali, economici e sanitari.

Secondo i dati sull’andamento del mercato dei salumi e sulle dinamiche che legano GDO e industrie del settore, le aziende produttrici stanno attraversando questo periodo di forte tensione con risultati diversi nel caso siano grandi o medio-piccole. L’incidenza dei costi delle materie prime è simile per grandi e piccole imprese, ma le prime riescono a coprire meglio i costi fissi ottenendo maggiori profitti (anche quando messi in relazione con i fatturati).

La Francia ha emanato un decreto per disciplinare l’utilizzo di denominazioni di prodotti di origine animale per designare, commercializzare o promuovere prodotti alimentari contenenti proteine vegetali. Le proteine vegetali sono le proteine derivanti o apportate da organismi non di origine animale.

Il 2021 ha visto una a ripresa dei consumi dei salumi, sia in Italia (+5,4% in volume) che all'estero (export +15,2% a volume, +12,0% a valore). Bene anche i numeri della produzione (+7,0% in volumi e + 6,2% in valore), ma a pesare rispetto al 2020 sono i costi di produzione e le difficoltà del settore, cresciuti in maniera esponenziale. Sono questi i dati emersi in occasione dell'assemblea annuale di Assica, l'Associazione Industriali delle carni e dei salumi. 

La crescita dei costi di produzione, a partire da quelli della fase zootecnica che nei primi due mesi del 2022 registrano un +12,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando per quelli di energia e gas quadruplicati nel 1° bimestre dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo 2021 e per tutti i cosiddetti costi accessori di produzione (plastica, pallet, cartoni, trasporti ecc.), mette a dura prova il settore avicolo e quello suinicolo che fanno i conti anche con le conseguenze della crisi ucraina e l’impegno verso una transizione ecologica in linea con le richieste dell’UE e del Green Deal. 

A causa della pandemia da Covid-19 è risultata in flessione la produzione di salumi, che ha chiuso il 2020 attestandosi, secondo i dati ASSICA, a 1.093 milione di ton. Un calo del 7,1% rispetto al 2019.

L'associazione, che ritiene la carne creata in laboratorio una minaccia per il Made in Italy e una scommessa dal punto di vista ambientale e sanitario, annuncia il ricorso verso l'UE per bloccare i finanziamenti in favore delle aziende che la producono.

I prodotti ittici realizzati in laboratorio a partire da colture cellulari saranno presto lanciati sul mercato europeo.

Oggi i consumatori sono sempre più informati ed esigenti: per rispondere sempre meglio alle loro richieste, nasce, dall'iniziativa di Federcarni e Università di Bologna, il primo corso dedicato ai professionisti della filiera della carne.

L’approvvigionamento delle materie prime è una fase cruciale dell’attività produttiva e assumerà maggiore valenza critica, nel medio termine, anche a causa delle recenti vicende economico-logistiche legate al Coronavirus. Ma la minore disponibilità di pescato comporterà anche un aumento del prezzo del pesce su scala mondiale.

A pochi chilometri da Verona, sorge lo stabilimento principale di AIA di Agricola Italiana Alimentare SpaAbbiamo incontrato i vertici aziendali per conoscere da vicino come questa azienda ha affrontato la difficile emergenza conseguente alla  Pandemia da Covid 19.