La crescita dei costi di produzione, a partire da quelli della fase zootecnica che nei primi due mesi del 2022 registrano un +12,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando per quelli di energia e gas quadruplicati nel 1° bimestre dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo 2021 e per tutti i cosiddetti costi accessori di produzione (plastica, pallet, cartoni, trasporti ecc.), mette a dura prova il settore avicolo e quello suinicolo che fanno i conti anche con le conseguenze della crisi ucraina e l’impegno verso una transizione ecologica in linea con le richieste dell’UE e del Green Deal. 

A causa della pandemia da Covid-19 è risultata in flessione la produzione di salumi, che ha chiuso il 2020 attestandosi, secondo i dati ASSICA, a 1.093 milione di ton. Un calo del 7,1% rispetto al 2019.

L'associazione, che ritiene la carne creata in laboratorio una minaccia per il Made in Italy e una scommessa dal punto di vista ambientale e sanitario, annuncia il ricorso verso l'UE per bloccare i finanziamenti in favore delle aziende che la producono.

I prodotti ittici realizzati in laboratorio a partire da colture cellulari saranno presto lanciati sul mercato europeo.

Oggi i consumatori sono sempre più informati ed esigenti: per rispondere sempre meglio alle loro richieste, nasce, dall'iniziativa di Federcarni e Università di Bologna, il primo corso dedicato ai professionisti della filiera della carne.

L’approvvigionamento delle materie prime è una fase cruciale dell’attività produttiva e assumerà maggiore valenza critica, nel medio termine, anche a causa delle recenti vicende economico-logistiche legate al Coronavirus. Ma la minore disponibilità di pescato comporterà anche un aumento del prezzo del pesce su scala mondiale.

A pochi chilometri da Verona, sorge lo stabilimento principale di AIA di Agricola Italiana Alimentare SpaAbbiamo incontrato i vertici aziendali per conoscere da vicino come questa azienda ha affrontato la difficile emergenza conseguente alla  Pandemia da Covid 19.

Nella corsa che farà diventare l’Europa il primo continente a neutralità climatica entro il 2050 (il Green Deal Europeo), la strategia From Farm to Fork riveste un ruolo centrale perché porta l’attenzione sulla necessità di avere sistemi alimentari sostenibili, riconoscendo il legame inscindibile fra la salute delle persone e quella del pianeta.

La fase di incubazione ha l’obiettivo di ottenere pulcini di qualità, che saranno destinati alla fine della filiera al consumatore finale.

Se nel settore dei salumi cotti la tecnologia alimentare è sviluppata e presente con processi monitorati, gestiti con modelli matematici e prevalentemente informatizzati, che consentono di ottenere prodotti finiti standardizzati, nella produzione del salame la situazione è un po’ diversa.

I processi dietro al formato più versatile del salmone: le “baffe”, ossia “mezzene” di salmone già diliscate e singolarmente confezionate.