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L’ultima valutazione del rischio effettuata dall’EFSA ha concluso che l'esposizione dei consumatori a questo contaminante tramite i cibi continua a destare timori per la salute. I riscontri attuali confermano quindi l'esito della precedente valutazione del 2009 sui rischi connessi alla presenza di arsenico inorganico negli alimenti.

La campilobatteriosi e la salmonellosi sono state le malattie zoonotiche più frequentemente riferite nell'UE nel 2022. Tuttavia il numero di casi è rimasto inferiore a quello degli anni pre-pandemici 2018-2019. Per il virus del Nilo occidentale è stato osservato un aumento del numero di infezioni.

Nelle ultime settimane sono aumentate le rilevazioni di virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) negli uccelli selvatici in Europa, anche se l'aumento è iniziato più tardi rispetto agli anni precedenti. L’EFSA segnala che ciò è probabilmente dovuto a un ritardo nella migrazione autunnale di diverse specie di uccelli acquatici.

Secondo quanto comunicato da EFSA i dati suggeriscono un collegamento con due stabilimenti in Lituania che avrebbero riversato prodotti ittici contaminati nei mercati al dettaglio di Germania e Italia.

Gli esperti scientifici dell'EFSA hanno studiato le cause della celiachia e hanno elaborato uno strumento per lo screening delle proteine presenti negli alimenti e negli ingredienti alimentari che potrebbero causare i sintomi nei pazienti. Tali strumenti potrebbero essere utili anche in vari ambiti della sicurezza alimentare.

La carne di pollo e i prodotti a base di carne di pollo (kebab) sono la probabile fonte di un focolaio insorto in più Paesi e causato da tre tipi di Salmonella Enteritidis, affermano EFSA ed ECDC nella loro più recente valutazione rapida di focolaio.

Come è noto, negli ultimi anni l'Unione europea ha subito un'epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) negli uccelli selvatici e domestici e sono proprio le aree con una popolazione densa di allevamenti avicoli quelle particolarmente a rischio di trasmissione dell'HPAI. In questo contesto, la vaccinazione può essere presa in considerazione in aggiunta alle misure già attuate (ad esempio sorveglianza, biosicurezza e diagnosi precoce) per prevenire e controllare la diffusione dell'HPAI.

L' ultimo rapporto sull'influenza aviaria dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e del laboratorio di riferimento dell'UE (EURL) ha segnalato, tra il 24 giugno e il 1º settembre 2023, focolai di HPAI nei volatili domestici (25 casi) e selvatici (482) in 21 paesi europei.

L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha riunito centinaia di esperti scientifici da tutto il mondo; tra le principali conclusioni si segnala come la ricerca su Xylella fastidiosa stia facendo passi avanti su molti aspetti come le piante resistenti, gli insetti vettori, le strategie mirate di controllo degli organismi nocivi, le tecnologie avanzate per il rilevamento precoce quali le tecniche di analisi delle immagini.

Sono il pilastro della vita sulla terra: forniscono l’aria che respiriamo e gli alimenti che mangiamo. Oggi sono sottoposte a forti pressioni dovute ai cambiamenti climatici e alle attività umane. Inoltre gli organismi nocivi per le piante possono provocare terribili perdite economiche e ambientali; ad esempio l’epidemia di Xylella  ha annientato milioni di ulivi in Puglia, e casi sono segnalati in tutta l’Europa meridionale.

L’ultimo rapporto dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e del laboratorio di riferimento dell'UE (EURL): il virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) continua a circolare ampiamente tra gli uccelli marini in Europa causando un'elevata mortalità, mentre la situazione generale nel pollame si è attenuata.