La Francia si conferma il primo partner commerciale degli Stati Uniti, con oltre il 37% della quota di mercato, cui segue l’Italia, il cui valore di esportazioni nel 2023 è sceso al di sotto dei 2 miliardi di euro (-11,4% a valore rispetto al 2022). Il nostro Paese mantiene comunque una quota di mercato superiore al 30%. il Prosecco rimane il primo vino italiano esportato.

L’aumento della gradazione alcolica del vino, dovuto al cambiamento climatico, è una delle principali sfide che i viticoltori devono affrontare oggi. Precedenti studi hanno indicato che la macerazione carbonica può essere utilizzata per ottenere un vino con gradazione alcolica inferiore.

Il settore, rappresentato a livello comunitario dall’UNESDA Soft Drinks Europe, ha pubblicato un documento che delinea le ambizioni e le priorità politiche per il 2024-2029, tra cui l’impegno per promuovere diete equilibrate e la sostenibilità ambientale lungo tutta la catena di approvvigionamento oltre ad iniziative per mantenere una posizione competitiva come fattore chiave per l’economia europea.

I dati dell’ultimo report prodotto da Wine Monitor (in collaborazione con NIQ), l’Osservatorio realizzato da Nomisma per decifrare le dinamiche del mercato attraverso l’analisi dei dati di vendita di vino nel canale retail segnalano che la pressione inflattiva non risparmia il comparto del vino.

Secondo uno studio elaborato da Nomisma, i comparti Vini, Spiriti e Aceti rappresentati da Federvini contano oggi oltre 2.300 imprese (38.000 considerando anche quelle agricole di trasformazione), per un valore di 21,5 miliardi di euro di fatturato, 10 miliardi di export. 81 mila le persone direttamente occupate nei settori, ma grazie ad un effetto moltiplicatore calcolato pari a 5,8 si arriva a oltre 460 mila nell’intero sistema economico nazionale che corrispondono a quasi il 2% del numero complessivo di lavoratori in Italia.

La stabilizzazione del tartrato è un passaggio necessario nella produzione di vino commerciale per evitare la precipitazione di cristalli nel vino imbottigliato. Il metodo di refrigerazione convenzionale per prevenire la cristallizzazione del bitartrato di potassio richiede molto tempo ed energia e prevede una fase di filtrazione per rimuovere il sedimento ma è ancora il metodo di stabilizzazione più utilizzato dai viticoltori.

The Brewers of Europe che riunisce le associazioni nazionali dei birrifici di 29 paesi europei ha pubblicato l’edizione 2023 degli European Beer Trend Statistic reports che riporta l’evoluzione della produzione dei consumi di birra negli ultimi anni in Europa, con l’analisi dell’evoluzione del periodo 2016-2022.

Le stime conclusive 2023 confermano una tenuta dei consumi di bollicine made in Italy, a quota 936 milioni di bottiglie. In linea con i volumi dello scorso anno – ma con una crescita importante del 24% rispetto al 2019 – si annunciano anche gli acquisti per le feste di fine anno, durante le quali salteranno nel mondo circa 333 milioni di tappi tricolori, con oltre 95 milioni di bottiglie consumate solo in Italia.

Secondo le previsioni dell’Ufficio Studi di Anima Confindustria, per il comparto rappresentato da Ucimac – l'associazione federata Anima/Assofoodtec che raggruppa i costruttori di macchine per caffè espresso professionali e semi professionali – il 2023 si chiuderà con un fatturato intorno ai 550 milioni di euro, in leggera crescita (+0,9%) rispetto al 2022. Più forte l'aumento delle esportazioni, che arrivano a rappresentare il 75,4% del fatturato delle aziende del settore con un valore 2023 di 415 milioni (+2,5%).

L’elemento di scelta più importante è la regione di provenienza, e che si tratti di un buon vino italiano; gli altri fattori, anche il prezzo vengono solo dopo. A certificare la pretesa di qualità del consumatore italiano è una ricerca di CGA by NielsenIQ sul profilo degli amanti del vino in Italia.

Le vendite nei primi otto mesi del 2023 sono calate del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2022 (da 11.478.966 hl a 10.728.522 hl), di pari passo con una decrescita del 7,4% dell’export (da 1.865.640 hl a 1.727.522 hl), numeri che preoccupano Assobirra che rappresenta le maggiori aziende che producono e commercializzano birra e malto in Italia.